La musica offre una ricchissima e unica possibilità di ispirazione ed emozione, condivisa da tutte le culture. La musica possiede una estrema ricchezza in termini di stili, strumenti, varietà di espressioni, fino alla danza. Nonostante il fatto che la musica non sembra avere ovvi valori di sopravvivenza per gli esseri umani, comprendere e apprezzare la musica può essere considerato un fenomeno base della vita umana. In tutte le culture la musica è usata non solo come mezzo di comunicazione, ma è anche semplicemente goduta nell’ascolto o nell’esecuzione. Insieme al fondamentale contributo della neuropsicologia allo studio del rapporto musica/cervello, i moderni mezzi di indagine delle neuroscienze cognitive quali l’elettroencefalogramma ad alta risoluzione, la magnetoencefalografia, la risonanza magnetica strutturale e funzionale, sono stati molto rilevanti nel passato e continueranno ad esserlo nel futuro nella ricerca sistematica delle basi neurali e dei correlati funzionali non solo delle funzioni percettive e cognitive della musica, ma anche dei processi emozionali e creativi che si associano. E questo è valido nei bambini, nella popolazione adulta e negli anziani, ma anche in condizioni cliniche).
Relatore: Isabelle Peretz Co-direttore International Laboratory for Brain, Music and Sound Research (BRAMS), Università McGill di Montreal, Canada
Coordina: Daniela Perani Università Vita Salute San Raffaele e Divisione di Neuroscienze, Istituto Scientifico San Raffaele, Milano
con la partecipazione di The Italian Saxophone Quartet: Federico Mondelci sax soprano, Marco Gerboni alto sax, Mario Marzi tenor sax, Massimo Mazzoni sax baritono