Nutrire una popolazione in continua crescita in un contesto di instabilità dei mercati agricoli internazionali, cambiamento climatico, contrazione delle rese agricole, limitata disponibilità di terra e acqua. Questa nuova consapevolezza ci obbliga a ripensare i sistemi di produzione agricola. Contribuire alla sicurezza alimentare e, allo stesso tempo, preservare le risorse naturali, è possibile se si valorizza la diversità in tutte le sue forme. La diversità è soprattutto bellezza: bellezza dei paesaggi, degli ecosistemi, dei sistemi culturali che con i loro contrasti hanno da sempre caratterizzato la vita del pianeta. Esiste una correlazione tra erosione della diversità, perdita della bellezza e fame. Distruggere la diversità e, quindi, la bellezza, fa scomparire le alternative e la mancanza di alternative limita la nostra capacità di risposta e minaccia la sicurezza alimentare.
Intervengono: Maria Luisa Chiusano Università degli Studi Napoli Federico II, Idamaria Fusco Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo; Desirée A.L. Quagliarotti Consiglio Nazionale delle Ricerche Napoli, Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo; Alessandro Vitale Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria, Consiglio Nazionale delle Ricerche Milano
Introduce: Francesco Salamini Fondazione Edmund Mach, San Michele all’Adige, Trento, Board Scientifico Parco Tecnologico Padano di Lodi, Comitato Scientifico Associazione BergamoScienza