Possiamo vedere stelle lontanissime, ma fatichiamo a vedere dove brilla la luce della coscienza nel mondo intorno a noi. Perché la coscienza sparisce quando ci addormentiamo per poi ricomparire, più vivida che mai, durante un sogno? Secondo una teoria di recente formulazione, la coscienza dipende da uno speciale tipo di complessità nei circuiti neuronali. Anche questa teoria - come quella eliocentrica di Copernico - ha bisogno del suo cannocchiale, per essere dimostrata falsa o accettata: una sonda magnetica che invia impulsi nel profondo del cervello. Oggi, queste misure, ci aiutano a individuare la presenza di coscienza anche all’interno di cervelli che sono completamente isolati dal mondo esterno. Ci aiuteranno, domani, a capire come fa un chilo e mezzo di materia gelatinosa a ospitare l’universo di un sogno?
Interviene: Marcello Massimini Università degli Studi di Milano e Università di Liegi, Belgio
Introduce: Michele Di Francesco Rettore Scuola Superiore Universitaria IUSS Pavia, Comitato Scientifico Associazione BergamoScienza