Nel 1976 Nicola Peluffo pubblicò le sue elaborazioni pioneristiche sulla relazione madre-feto a partire dalla vita intrauterina. In quegli anni la scienza medica non disponeva ancora della strumentazione ad ultrasuoni che oggi rappresenta una “finestra” attraverso la quale è possibile osservare la vita del feto a tre dimensioni e in tempo reale. L’osservazione diretta delle espressioni di piacere e dispiacere del feto confermarono la sua compartecipazione agli accadimenti intrauterini. Il periodo gestazionale, dunque, riveste un’importanza fondamentale nella strutturazione somatopsichica dell’essere umano e gli eventi traumatici acquistano un’estrema rilevanza relativamente alla vita futura del nascituro che ne risulta condizionata.
Intervengono: Quirino Zangrilli Istituto Italiano di Micropsicoanalisi, Fiuggi; Ulrich Honemeyer Welcare Hospital, Dubai, Emirati Arabi
Introduce: Bruna Marzi Istituto Italiano di Micropsicoanalisi