Tutto è cominciato con l’astronomia spaziale: solo con strumenti in orbita, fuori dall’atmosfera terrestre che la assorbe, abbiamo potuto studiare l’emissione X e gamma dei corpi celesti. Grazie ai dati raccolti da telescopi come XMM-Newton, Integral, Swift, Agile e Fermi possiamo oggi osservare il comportamento di veri e propri mostri del cosmo, i più potenti acceleratori di particelle dell’Universo.
Intervengono:
Patrizia Caraveo, Istituto Nazionale di Astrofisica
Monia Azzalini, Osservatorio di Pavia